S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


venerdì 31 dicembre 2010

sì, il 2010 è stato un anno meraviglioso perché è arrivata fagottino. 

è stato un anno di rabbia incondizionata e viscerale, una rabbia di radici profonde, una solitudine rabbiosa e solitaria, una rabbia sorda, inascoltata, una rabbia urlata e vorrei essere stata più forte. una rabbia che ho battuto la testa per terra, che ho urlato fino a finire la voce, fino a sentire dolere i muscoli del collo, una rabbia straziante. inutile e sprecata.

si restringono i sogni e l'impellenza del materiale con fagottino. fagottino tu ed io. fagottino che ride all'orso e ora dorme su me. forse stanotte spunterà un dentino.



 

mercoledì 29 dicembre 2010

Natale 2010

fotografia di una merdosa realtà contemporanea: il precariato. 
ho voglia della mia casa, affittata, andata a puttane, che chissà come sarà ora. non avere una vita forse, vite di scarto*, gesti quotidiani in attesa di quando tutto si risolverà. flebili legami, persone di passaggio, amicizie a tempo determinato.

il primo Natale di fagottino è passato, è venuto Babbo Natale con gli occhiali da sole. 
ho passato teneri momenti accanto agli ultimi attimi di nonna bis, cercando di darle serenità, nonostante il cuore pesto. ho imprecato poi, ho fumato una sigaretta ed ho abbracciato stretta stretta fagottino, annusandola come una bestiola.

mi manca il rifugio.

* Zigmunt Bauman

venerdì 17 dicembre 2010

nevica soffice soffice e nonna bis sta male.

nonna bis è ogni fuga, fosse anche intorno al mondo, fosse pure per non tornare mai; nonna bis è casa e ritorno, è riposo.
nonna bis mi ha insegnato a leggere al buio e ad osservare il bosco, l'autunno e l'inverno.
quando nevicava ed era bambina, quasi un secolo fa, nonna bis prendeva la neve, ci metteva lo zucchero, il  limone e faceva il gelato.



giovedì 9 dicembre 2010

6 mesi!

6 mesi fa a quest'ora ero all'ospedale. 6 mesi fa a quest'ora ero all'ospedale, ma ti avevo sempre nella pancia. 6 mesi fa mi ero svegliata alle 5 e mezzo, perché era arrivato il momento, avevo chiamato un taxi ed ero andata all'ospedale.

niente di romantico, bimba mia. luci forti, stanze asettiche, infermiere acide e medici stronzi inariditi dalla consuetudine del proprio lavoro. anche quando ti ho visto la prima volta, non è stato come tutti dicevano che fosse: ero un po' rincoglionita dall'anestesia, mi stavano ricucendo la pancia e un pediatra mi ha detto bruscamente 'eccola, tutto bene' e ti ha portata via. poi ti hanno messo accanto a me: eri tutta nuda ed avevi un cappellino di garza beige con un nodo in cima che ti aveva fatto un'infermiera. eri bellissima, io non capivo un cazzo, ma non riuscivo a far altro che ripetere che eri bellissima.

e mi immaginavo cosa avessi provato tu in quel momento, quando ti hanno strappato da me, il tuo  stupore, a come deve stato freddo e sconvolgente venire al mondo, e mi dispiaceva tanto, bimba mia, non averti potuto preparare.

insegui i sogni, bimba! inseguili tutta la vita. leggera, bimba, come una farfalla che passa la vita nel sole a rincorre fiori.

mercoledì 8 dicembre 2010

Piove, bimba mia.

Cerco di tenere fermo il baricentro, ma non ci riesco, mentre invento mille capriole per strappare un giorno dopo l'altro alla mia solitudine.

lunedì 6 dicembre 2010



Dopo una tempesta di neve con fulmini e tuoni*, dice il proverbio, nevica sette volte: due le ha già fatte, ne mancano cinque.  Ci circonda una corolla di montagne completamente bianche, a volte avvolte da un cappuccio di nuvole tempestoso. Poi, per la maggior parte del tempo piove.
Capita così che si viva di più nel mondo dei sogni, ché la vita, nell'attesa, è sogno**.
Sogno di poter tornare a casa mia, affittata a una moldava, di poter scendere in cantina e riaprire scatoloni, anche quelli con gli addobbi di natale, perché quest'anno il natale con fagottino ha il sapore degli elfi e dei bastoncini zuccherati. 
Sogno di non avere il fermo amministrativo alla macchina, perché nel 2005 non ho pagato l'immondizia e tutta una serie di sfortunate coincidenze. Sogno che qualcuno rimanga vedovo ed una casa al mare.




* Rarissimo evento climatico
** Pedro Calderón de la Barca
Me ne frego del sillogismo del giudizio.
Io Aderisco ad ARCIPELAGO SCEC