S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


venerdì 11 febbraio 2011

Stanotte ho fatto un sogno*.

Ho sognato il paese dove sono cresciuta con mia nonna: il mio paese, il paese sulla collina circondato dai boschi e dai campi, immerso nella nebbia tra i cipressi dell'unica strada d'accesso, il paese incantato dei ricordi d'infanzia dove niente sembra poter far male, dove il dolore, nella memoria, sembra non essere mai arrivato.

Stanotte ho sognato che avevo un uomo.
Avevo un uomo che mi accompagnava a passeggiare ed ho scoperto che in questi ultimi anni mi sono dimenticata la bellezza di avere un compagno.

L'uomo nel sogno era robusto, ma lieve, e mi accompagnava a passeggiare con tenera leggerezza e parlavamo, parlavamo della vita.
Mi rispettava.
Ed a me, quel parlare così spensierato sembrava avesse regalato le ali ai piedi, perché non sentivo più la pesantezza di avere un corpo da donna. Così parlando, ci siamo messi a sedere in un prato, ci siamo sdraiati ed a me sembrava di avere una palla sotto la schiena che mi attutiva tutti i dolori. 

***

*La rigenerazione dell'anima passa attraverso il sogno. 
Il sogno in altre civiltà, in altri secoli lontani, era parte integrante della vita: da momenti della storia in cui il sogno era una realtà parallela alla vita e di eguale valore, a momenti in cui esso ha rappresentato un bagaglio di informazioni necessarie al benessere personale e collettivo.

3 commenti:

Luigi ha detto...

"la vita è sogno...sogno di un sogno!"

Melisenda L. ha detto...

la vita è sogno... calderon de la barca!
...anche se non sono ancora riuscita a leggerlo!

desaparecida ha detto...

ipnoticamente dolci queste parole e queste atmosfere.

Tra poco in piazza porterò nn solo le urla ma la dolcezza che sto sentendo adesso qua leggendoti.

Grazie Mel,un bacio a te e fagottino :)

Me ne frego del sillogismo del giudizio.
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