S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


domenica 15 febbraio 2009

Monopolio sulla morte e sulla vita, roba da far impallidire dio, se ci credessi e fosse nero

Allora niente, niente si fa per dire.

Il 7 Agosto 2008 scrissi questo POST su Traboccomentale [clicca su POST se ti vuoi male o se mi stimi, il che non fa molta differenza].

N.B.: nei cui commenti appare già DESA! a cui logicamente non pareva possibile, del resto non sarebbe potuto apparire possibile a nessuno, data la gravità del fatto e la sua mostruosità.

Roba che veramente anche diobastardo [in Toscana le bestemmie sono un normale intercalare, sia chiaro] se esistesse, dovrebbe porsi dei serissimi dubbi sulla sua creazione dell'uomo e rivolgersi ad uno specialista che si occupa di disturbi della personalità: se fosse una persona onesta dovrebbe andarci e poi smettere di voler farci credere a tutti i costi che lui e il diavolo non sono la stessa persona, che lui è il bene e il male siamo noi ed il diavolo tentatore ed ammettere pubblicamente che Ratzinger è una checca nazionalsocialista isterica rotta nel culo.

Ok, bando alle ciance.

La casa farmaceutica a cui mi riferivo nel post è la Novartis.

Il monopolio delle case farmaceutiche, perché di monopolio si tratta, che dovrebbe andare a braccetto con e per la salute delle persone, in realtà va a braccetto con l'economia ed il guadagno che si può trarre dall'essere umano considerato a tutti gli effetti cavia .

Per le case farmaceutiche noi siamo semplicemente dei numeri da far ammalare per guadagnare.

Spesso le grandi malattie sono solo l'effetto di un mercato lobbistico puro e semplice: dobbiamo rimanere in vita senza guarire e solo per curarci. In una cura perennemente remunerativa per loro.

Oltre alle grandi malattie, un'altra delle tante fonti immense di guadagno sono i vaccini, che variano nel tempo in base a ciò che il momento rende più redditizio.

Il discorso ovviamente non va scisso assolutamente dalla privatizzazione delle Università e dalla sovvenzione dei privati, ovvero le case farmaceutiche, alla ricerca.
Sono le case farmaceutiche stesse che sovvenzionano le Università al fine di compiere ricerche su una malattia, il cui risultato ovviamente non può andare a discapito della casa farmaceutica che sovvenziona la ricerca stessa.

Se ipoteticamente una ricerca scientifica dimostrasse che l'AIDS non è quello che dicono o che per guarire dal CANCRO basta del semplice bicarbonato di sodio o della Vitamina D a prezzi irrisori e nessun guadagno per la casa farmaceutica, ecco che l'investimento delle case farmaceutiche varrebbe zero.

In un'ottica di guadagno, quello zero salverebbe la vita a molte persone, ma manderebbe sul lastrico il mercato farmaceutico.

Quindi si oscurano le ricerche interessanti, si nascondono i risultati scomodi e si sovvenziona solo ciò che può esclusivamente arricchire i monopoli mondiali.

Sono molte le informazioni che ancora, e forse per poco (diobastardo, dai qui non ci stava male!), ci raggiungono in rete.
Ho linkato solo articoli tratti da www.disinformazione.it, ma ce ne sono molti altri, agli interessati il "piacere" della ricerca e si auspica anche quello della smentita.


Nel caso specifico a cui mi riferivo nel post di cui sopra, si deve alla Novartis nell'Agosto 2008 l'inizio della produzione del vaccino contro la meningite.

La mia premessa era che da lì a pochi mesi sarebbe iniziata una campagna pubblicitaria bella e buona per lanciare il vaccino / prodotto commerciale sul mercato.

Un lavoretto semplice e pulito di marketing tramite gli organi ufficiali di propaganda del monopolio: la stampa e la cronaca locale.

La campagna pubblicitaria si basa sul diffondere la paura sociale per la malattia, quindi si iniziano a lanciare allarmismi basati sulle cronache locali, lette da tutti perché di facile accessibilità, tali che le persone, pur di salvarsi il culo, si vaccinano, pagano un vaccino spesso inutile quando non addirittura dannoso ed arricchiscono le case farmaceutiche.

Un tipico esempio di campagna pubblicitaria farmacologica è quello che è comparso oggi sul Corriere della Sera, il cui titolo è uno slogan classico :

Ha fatto l'animatrice in un locale gremito da 1500 persone

Meningite, ragazza in coma a Ferrara
È allarme: «Lavorava in discoteca»

La giovane era impiegata anche in un negozio di parrucchiere. Scattato il protocollo anti-menginococco.



QUI il link all'articolo del Corriere della Sera.

Riassunto: la Novartis produce il vaccino contro la meningite, il prodotto deve essere distribuito sul mercato, inizia la campagna pubblicitaria, scattano i protocolli, le persone si spaventano, comprano il vaccino, il monopolio farmaceutico si arricchisce.

Non è un discorso né di salute né benessere.

Ok, adesso basta. Vado a spazzolare le conoscenze di mia nonna che da piccola mi curava con radici boschive ed erbe. Oggi permane il ricorso alle erbe, per le radici mi devo organizzare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, appunto.

Tristissima.

Non disubbidire è un po' come morire [il mio nuovo slogan, nonché nuova firma]

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