S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


giovedì 22 gennaio 2009

Vuoto a rendere


Paul Klee, Gefangener (Prigioniero) , 1940


Sento un vuoto dentro, ma un vuoto che ha una forma strana.

Ché la gente i vuoti dentro se li immagina sempre in forme geometriche standard, tipo buchi o cerchi, anche quadrati o triangolari, se uno è più fantasioso, cubici anche.

Dialogo tra due persone con pertinenze quantitative e dimensionali che hanno un vuoto dentro:

A - Cazzo, ho un vuoto circolare dentro.
B - A chi lo dici? Io ho un vuoto pentagonale qui, all'altezza dello stomaco.
A - Ma non lamentiamoci, poteva andare peggio, dice che i vuoti eptagoni sono i peggiori.
B - Hai ragione e comunque anche i poliedri equicuspidi vuoti sono abbastanza fastidiosi.

Il mio vuoto invece no, il mio vuoto ha una forma più strana, il mio vuoto è nome, viso, naso, capelli, braccia, mani e piedi, parole, pensieri, desideri e dolori, lontananza e distanza, geografia, tempo, vento, età, colore, bianco e nero, suono, dita, ricordi e attesa, energia, vocabolario e dizionario ed enciclopedia, e libri e musica e poesia, fotografia, e solo un po', ma solo un po', forma cilindrica.

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Me ne frego del sillogismo del giudizio.
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