Tintoretto, Venere
Avrei vissuto ai margini delle circostanze, incurante di tutto, dedicandomi sfarzosamente all'edonismo puro per assorbire fino in fondo gli ultimi avanzi di una opulenza democratica che tra poco non avremo più.
Avevo giurato che mi sarei abbandonata mollemente sui resti di un paesaggio-capriccio e mai più avrei rigettato opinioni alla Mediaset, tributando invece il dovuto spazio al popolo della briscola e del gotto di vino.
Guardi, Capriccio
Invece non ho resistito ed ho letto il rilancio sardo di Berlusconi dell'esercito e 3 mila soldati in più per le strade, di cui avevo già detto con il mio alter ego.
Due parole, decontestualizzate, trite e ritrite, per assaporarne veramente la venefica essenza.
Rimane una Trilogia della Villegiatura, con attorno un fiume di disoccupazione, un blocco del prestito (finalmente) e la povertà, dove secolarmente ha sempre interagito un esercito, sordido come non mai questa volta, alla faccia dei Lanzichenecchi.
Il '900 ci ha lasciato l'accelerazione della mostruosità.
Australopitecus Ròbot

Riiniziano così i tempi delle Streghe e Vacche Magre, che deambuleranno smarrite per le strade, insieme ad un popolo di formiche a cui un dio stronzo ogni tanto si diverte a mettere un sassolino all'ingresso del formicaio, a buttare giù una galleria o chiudere un passaggio.
E' una semplice questione di scelte. E non sono poi mica così tanto distanti dal nostro viver quotidiano.
Sono solo due mondi che si scontrano.
I.
Assessore [con la totale incapacità di gestire un approccio, Christian de Sica, sciarpetta bianca su lupetto nero] La prego, la prossima volta Si ricordi: [puntini di sospensione] l'approccio è come una partita a carte e Lei è come avesse giocato a carte scoperte. L'asso nella manica dell'auto blu con l'autista, lo potrebbe usare forse con una fans della de Filippi. Effettivamente, conoscendo bene la mia corruttibilità, ha giocato una carta mediamente buona, paventandoCi l'idea dell'isola privata tropicale, ma Uccelli di Rovo e Paradise sono ricordi della mia adolescenza; anche se lo ammetto, in quel momento Le ho guardato le mani, ma mi sono accorta con troppa rapida delusione che le Sue dita [direttamente proporzionali a] erano troppo corte. Quando poi ha percorso due volte un quarto di città, con la scusa di un posteggio, poteva anche sembrare una cosa romantica, se non avesse attaccato con la storia della crisi coniugale. Eh no, certe cose non si fanno, Assessore. Nella vita ci vuole più fantasia: dita più lunghe e meno SUV.
Ma a me Terrorista, no, non me lo doveva dire.
II.
Allora ho intensamente preferito bere uno strano liquore casalingo, insieme all'economista spirituale, mentre quella 'santa donna' di sua moglie innaffiava il lievito madre, nella sua madia superaccessoriata, ché quella santa donna il lievito se lo sa fa da sé e ne registra la crescita come fosse un figlio.
Parlando di come fermare il pensiero, di come svuotare la mente per ricaricarsi.
Di come il mondo fosse semplicemente al collasso e di quanto dolce fosse collassare assieme a persone meravigliose come quelle di Arcipelago SCEC.
Di quanto fosse incredibilmente più emozionante tuffarsi in questa follia di Don Chisciotte. Di quanto fossero più emozionanti due adolescenti alle prese con Plauto e l'Inter e la polvere della farina. E una casa in collina, con l'energia che volteggia e si dà un anno di tempo, un anno ancora.
Per rifare un confine ai valori.
Ma quanto è bella la crisi economica!
E come dice Pierluigi Paoletti: that's all folks!
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