S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


domenica 18 gennaio 2009

Le ultime memorie di. Prima.

Ultime Memorie di una prof.* da cassetto.


*Appellativo che è solo un eufemismo, ma che suona meglio di “Addomesticatrice da zoo, lancio la palla, riporta la palla bestia feroce!, biscotto”, ovvero come prepararsi psicologicamente alla battaglia e predisporre ordini per la forgiatura della corazza.

Parte Prima*: Prima della Morte.

*Queste memorie saranno divise in tre parti, credo, perché mi pareva simpatico fotografare gli ultimi giorni di vita della mia mente.


Antecedente: ho fatto tutto io da sola, ho deciso io, ho proposto io, ho accettato io e non ho fatto una grinza; ma era pura incoscienza e solo ora me ne rendo conto.

Dato di fatto: prendere gli studenti peggiori di tutta la scuola per motivarli allo studio*.

* è una stronzata, lo so, di quelle che hanno nomi strani come Progetto Per Evitare La Dispersione Scolastica, che è come dire tu: sei un gran figlio di puttana e io lo so, non sarai mai uno studente modello e tu lo sai; ma va fatto: Obbligo Scolastico.

Questi studenti, ecco, io li vorrei portare fuori, in un prato e vorrei stare lì solo ad ascoltarli, perché mi diverto un sacco io, ad ascoltarli.

Quando essi sono lasciati allo stato brado, fanno delle cose davvero incredibili, organizzano un torneo di calcetto da paura, per esempio, ci lavorano per giorni e studiano anche la psicologia dell'avversario. Mi farebbero un culo così, a me; ma anche se volessi parlare di motori, cavalli, come trattare una ragazza o bicicletta, mi farebbero il culo lo stesso, a me.

E invece no, dovrò rinchiudermi con loro in una stanza, a far finta di fare una lezione motivazionale: a prenderli per il culo, insomma; ed il minimo che mi possa aspettare è che loro, giustamente, prendano per il culo me. E questo mi fa incazzare.

Nonostante ciò, anche nella farsa, a me, mi viene paura di non farcela, a fare il mio lavoro intendo, a provare a dare veramente un qualcosina di vagamente importante per loro. E non importante per me o per gli altri.

Un qualcosina però che non so cosa sia.

Perché il mondo degli adolescenti incasinati è un casino, ed io lo so, è un mondo brutto e di merda e delicatissimo, dove c'è tanto spazio per qualcosa e quel qualcosa, insomma, almeno secondo me, dovrebbe essere il meglio per loro.

Ed io non so come fare.

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Me ne frego del sillogismo del giudizio.
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