S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


martedì 3 febbraio 2009

A un gradino dalla morte


Vuota, ma talmente vuota, che vegeto; vegeto male, con un sacco di sensi di colpa per tutti i dovrei fare, ma almeno vegeto. E questo dovrebbe collocarmi almeno un posto sopra il coma dell'intelletto, la pace dei sensi e la morte. Dovrebbe essere quella cosa che dà quel guizzo in più, quella piccola scossa fulminea che ogni tanto risveglia dalla narcolessia, ripensa ai pochi contatti, fa un giro sulla rassegna stampa e svolge il vile lavoro con l'alter ego automatico in un'illusione di autostima.

La colpa è la monotonia della vita, sempre le stesse cose trite e ritrite: il pontefice che ci infama, il delitto Stasi e Berlusconi.

Papa - Tu figlio del demonio, sei un assassino.
Umile cittadino - Ma pontefice, ho solo posteggiato la macchina in divieto di sosta per dieci minuti e con le quattro frecce accese.
Papa - Tu figlio di Satana, hai ostacolato il cammino divino.
Umile cittadino - Ma pontefice al governo c'è un uomo che ha ucciso, stuprato, mercificato la donna, si è drogato, ha preso il viagra, ha ingannato il suo popolo, bevuto e bestemmiato, uno che si arricchisce sulla pelle dei poveri, degli ammalati e degli idealisti.
Papa - Demonio traditore. Chi è senza peccato scagli la prima pietra.

Siamo il centro gravitazionale anche degli anatemi comico-politici.

Berlusconi: Italiani, siete dei coglioni
Beppe Grillo: Italiani, siete dei coglioni
La stampa internazionale: Italiani, siete dei coglioni.

Ora, ovviamente, se noi italiani, almeno un pochino, un pochino appena in fondo in fondo, ci sentiamo dei coglioni, be', tutti i torti forse non li abbiamo ed abbiamo tutto ed il sacrosanto diritto di sentirci l'autostima sotto i piedi.
Così, l'altra mattina, in piena crisi di astinenza da nicotina, raggiungo il tabaccaio che talvolta si diletta a mettere in esposizione quelle riviste di carattere generale nazionalsocialista della stampa italiana, ma un po' più, come dire, edulcorate, di quelle cioè che con un pizzico di sfrontatezza osano uscire dalle sole due possibilità di scelta consentite al redattore di copertina: Mussolini o le tette.

La rivista, a piena pagina ed a lettere cubitali, offre infatti una guida pratica e sicura per ritrovare l'autostima.

La rivista a pagina 5 mi informa di come il signor G., 43 anni, imprenditore, che ha sofferto per molti anni di eiaculazione precoce, abbia risolto il suo problema immaginando durante l'atto amoroso di essere un filosofo greco peripatetico, un po' come il dottore e l'infermiera insomma, ma molto molto più intellettuale.

Un gradino più giù, dicevo, c'è solo il coma intellettuale, appunto.

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Me ne frego del sillogismo del giudizio.
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