S' I' FOSSE FOCO, ARDEREI 'L MONDO


giovedì 4 dicembre 2008

Il cielo cupo pesava, ieri, mentre con Posillipa andavo a lavorare. Nubi cariche di pioggia, cariche di grigio grigiore, il mondo in bianco e nero, acqua nelle scarpe, nei capelli, nella borsa fin nelle sigarette, umide. Quando accendo lo stereo ed all'improvviso un raggio di sole si posa su di me.

Un samba dolcissimo mi entra nel cuore, mentre nella mia macchina iniziano a sbocciare fiori multicolori, spariscono i vestiti ed il calore mi investe, perizoma a frange sulla pelle dulce de coco e nappe azzurre ai capezzoli, piovono coriandoli e brillantini arcobaleno, un pappagallo verde mi porge un Caipirinha doppio e tutto è musica avvolgente, mentre ancheggiando singhiozza la macchina a ritmo sincopato: freno acceleratore, freno freno, acceleratore, freno, frizione. Mi aggiusto il cesto di frutta in testa e raddrizzo un po' la copùaçu e l'ananasso, scopro nei sedili posteriori due bellissimi percussionisti, marroni come la cioccolata al latte, mentre tocano i loro strumenti.

Sono arrivata a lavoro ubriaca.

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