Le terribili conseguenze dell'ozio, ovvero come la necessità di lavarsi scuota profondamente la coscienza inconscia, gli astanti ringraziano.
Pur avendo oramai provato ogni qualsiasi rimedio, compreso l'obnubilamento da alcool per più giorni ed il coma etilico, non c'è cazzi, dalle ore 11.00 a.m. ca. (orario medio previsto per la sveglia) del 31.12 in poi, iniziando ad annusare l'energia, il principio primo della Gestalt mi si blocca e l'archetipo apocalittico la fa da padrone: c'è da prepararsi il desiderio da esprimere a mezzanotte.
Vado in loop e sono profondamente convinta che solo con un impegno costante ed una ferrea determinazione, ripetendo gli antichi rituali scaramantici previsti per il 31.12, il mattino del 1.01, se tutto va bene, mi dovrei risvegliare in un'altra casa, con un altro arredamento, in un altro luogo, con diversi oggetti sparsi, possibilmente capaci di mettersi in ordine da soli, ed altri simpatici animaletti domestici capaci di portare il caffè a letto. Cosa, tra le tante, che non è mai successa.
Il rituale prevede un'apertura con l'aperitivo pre-pranzo, per protrarsi con varie tappe presso i tutti i soliti ignoti che abbiano la compiacenza di conoscermi et considerarmi, in varie tipologie di assaggi di bevande molto forti, fino al momento dell'espressione del desiderio.
Al momento, dopo aver dipinto perfettamente di fronte a me i peggiori scenari paranoici, come da manuale della migliore semeiotica psichiatrica, ho superato l'impasse emettendo raucedini agonizzanti e sancendo con risolutezza che in ogni caso 'Pulita è meglio'.
Gli astanti, calorosamente, ringraziano, pur convenendo che nell'ozio, anche la sola idea di alzarsi dal divano/letto/poltrona per lavarsi può essere un'esperienza devastante.
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