da oggi sono ufficialmente disoccupata e così stamattina per la prima volta nella sua vita fagottino ha potuto assistere alla macchina burocratica italiana, ché siamo andate ad iscrivermi al Centro per l'Impiego, ex Collocamento.
sono convinta che agli occhi ingenui di fagottino, la mamma accaldata, incazzata ed anche un po' umiliata deve essere sembrata un po' ridicola, e tutta la trafila, tra l'altro solo la prima parte, assai grottesca.
mentre facciamo la fila ad uno sportello per prenotare la fila all'altro sportello, un mio ex studente, in fila come me, mi guarda con uno sguardo tra il divertito ed il canzonatorio; probabilmente è uno di quelli al quali devo avere rifilato la solita tiritera di inizio anno scolastico che per trovarsi bene nella vita ed avere un lavoro gratificante bisogna studiare. e così, in solo mezzora, mando affanculo anche in concetto di coerenza, oltre a quello della dignità.
aspettiamo ancora un'oretta buona per il secondo sportello, dove un'impiegata, sfavata e molto stronza, mi dà appuntamento il 7 Settembre ore 9.30 per fare il colloquio orientativo, il nono colloquio orientativo per l'esattezza, dove chissà il cazzo che dovrò mai orientare, porcamadonna, come se ci fosse veramente la possibilità di una scelta professionale attinente alle proprie inclinazioni, come se fossi ancora in tempo per cambiare idea, per buttare nel cesso tutto quello che ho fatto fino ad ora e decidere di andare a fare la parrucchiera.
un'ora e mezzo di fila, per avere un foglio in cui si dichiara che da oggi sono disoccupata e un appuntamento per il nono colloquio orientativo più fasullo che fasullo non si può, più l'andata, il ritorno ed il posteggio, ché se uno abita in centro per non usare la macchina, gli uffici pubblici li decentrano in periferia.
e mentre mentalmente mi preparo alla dipartita, mi assale un po' la malinconia come se fosse vero che partire è anche un po' morire...
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